
Il ricordo va oltre lo sport
Lo so io sono un ferrarista anomalo, perché non ho mai amato Gilles così a fondo come hanno fatto quasi tutti gli altri tifosi della Ferrari. E sarebbe ipocrita da parte mia , come fanno molti, cambiare idea ora perché si sta parlando di una commemorazione.
Oggi infatti si ricorda la scomparsa di Gilles Villeneuve, che esattamente 42 anni fa morì in un tragico incidente sul circuito di Zoldernel tentativo disperato, quanto impossibile, di fare una pole position usando gomme usate.
Insomma una delle sue mille imprese “impossibili” che l’hanno reso felicemente o tristemente famoso. Amato e odiato. Come tutti i personaggi che hanno segnato la storia con un graffio indelebile spesso ha diviso i tifosi tra pro e contro. Era chiamato “ l'aviatore canadese, e non solo perché amava spostarsi e fare acrobazie col suo elicottero. Spesso prendeva il volo anche con la sua macchina. Gilles fa parte di quella schiera di piloti che buttava il cuore oltre l’ostacolo.Che guidava “sopra i problemi” si dice nel paddock.Credo sia stato uno dei piloti che abbia dato più lavoro di tutti ai meccanici della Ferrari che spesso passavano le notti a rimettere insieme le vetture che rientravano nei box senza diversi pezzi. Eppure per lui lo facevano volentieri. Perché gli volevano bene. Lo amavano perché dava tutto. Lo amavano perché dava troppo. E poi era un “puro”. Un uomo venuto dai ghiacci canadesi che spesso era fuori dal tempo e fuori dal contesto. Onesto e coraggioso fino all’estremo per lui l'amicizia e l’onestà venivano prima di tutto. E l’estremo tentativo di fare quel maledetto tempo era proprio figlio di un tradimento che riteneva di aver subito nella doppietta Ferrari di qualche giorno prima in quel di Imola. Con il compagno di squadra Pironi a “rubargli” il primo posto. Uno sgarbo che non avrebbe mai perdonato sino alla morte. Appunto.
Il coraggio e la purezza d’animo erano le caratteristiche che più di tutti amava Enzo Ferrari che in lui vide l’unione immaginifica del figlio Dino,per la giovane età, e del suo pilota preferito Nuvolari per il suo coraggio e la sua velocità.
Era impossibile per il Drake non amarlo. E infatti lo amò e gli perdonò tutto. Tutto tranne la morte, che aggiunse un altro peso al suo cuore già molto provato dal tempo e dalle vicissitudini della vita. Come lo aggiunse a quello di tutti i tifosi della Ferrari.
Ora il canadese volante non ha più bisogno né di elicotteri né di macchine per volare.
Spero solo che abbia fatto pace con Pironi e spero che siano ancora nello stesso team “ celestiale” nel quale è diventato campione del mondo.
Quindi anche se non sei stato il mio pilota preferito mi alzo in piedi tolgo il cappello e rivolgendo gli occhi al cielo ti dico
Addio Gilles
Aviatore canadese
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