La Ferrari e la nonna Antonia
Quando si vive in un cortile che volge il guardo più al passato che al futuro,per quelli come me che soffiano sul collo ai 60 anni e che hanno vissuto in realtà rurali nate alla fine dell’ 800, vivere in casa con la nonna era la normalità. E io non ho fatto eccezione. E durante quelle serate , spesso in concomitanza di qualche ricorrenza familiare, in cui ci si radunava quasi sempre emergevano in modo ciclico gli stessi aneddoti. Siparietti esilaranti che venivano riportati in vita ,spesso con l’aggiunta qua e là di qualche interpolazione comica concesse alla licenza poetica del narratore di turno, che rendevano il racconto un po' meno veritiero ma sicuramente più spassoso. Uno di questi racconta la vita sportiva di mio zio Paolo. A detta di mio padre un discreto ciclista che ha fatto anche qualche ottimo risultato nel mondo dei dilettanti ma che , a causa dello scarso livello nutritivo dei tempi e del poco tempo da dedicare agli allenamenti non riuscì ad emergere dal contesto dilettantistico finendo quindi la sua carriera sportiva e finendo a fare altro. Ecco, l’aneddoto era che ogni volta che lo zio usciva per andare a correre , cercando logicamente di andare il più forte possibile , mia nonna sull’uscio salutandolo gli diceva :
”mi raccomando vai piano”.
Ecco ieri sentendo i team radio dell’ingegnere di Leclerc , prima durante e forse anche dopo il GP mi è tornata in mente mia nonna che avrebbe detto:” mi raccomando Charles vai piano. Antonia detta Tognina, manco si poteva immaginare la F1 attuale e tanto meno “vacatt” ( vaccate ndr.) come avrebbe detto lei delle parole LIFT AND COAST. Che poi è la forma anglofona del “mi raccomando vai piano” di mia nonna.
E questa cosa unita a molte decisioni prese dal muretto Ferrari negli ultimi anni mi ha seriamente acceso il dubbio che se ci fosse stata lei dall’altro capo del filo virtuale che unisce i piloti con i box avrebbe detto “vacatt” in riferimento a molte scelte degli ingegneri di Maranello.
Fa infatti cadere le braccia, visto che bravo non ho detto palle, sentire un ingegnere di un pilota dello sport che più di qualsiasi altro al mondo è espressione della velocità e per il quale si spendono milioni di euro per dettagli di pochi millimetri per andare anche solo 0.001 km orari in più, direi a colui che dovrebbe estrarre della macchina sino all' ultima stilla di prestazione;” VAI PIANO”.
Fai Li-Co ad ogni curva e per ogni singolo giro della gara!
Frena prima e non accelerare subito. Come dire abbiamo cambiato il fondo e la siamo rimasti. Sul fondo. E il risultato di ieri è un brodino insapore se si pensa che le due McLaren hanno scherzato tra di loro e che Antinonelli alla curva uno ha tolto di mezzo il vero rivale della rossa andando a centrare in piena frenata Max Verstappen e aprendo di fatto la strada alle doppie “doppiette” McLaren - Ferrari. La Ferrari dal canto suo andando piano è tornata al secondo posto della classifica costruttori e anche questo fatto racconta molto sulla qualità di questa F1. Il GP poi praticamente è stato la solita noia con Piastri che al via supera Leclerc , il quale è partito si meglio di Norris ma che nel gioco delle traiettorie della curva uno ha finito per pagare la posizione in ingresso favorendo la migliore trazione dell’australiano che ne ha subito approfittato passandolo alla curva 2 e prendendosi quindi subito il secondo posto. Cosa che sarebbe comunque successa ma così ci ha privato della speranza di vedere qualche piccola scaramuccia tra lui e Leclerc, nei primi giri. Da lì in poi due trenini uno Ocra l’altro Rosso con le due McLaren a dettare il passo e le due Ferrari dietro a fare LIFT AND COAST…
A dire il vero il buon Piastri ci ha provato a fare il pilota di formula uno e non l’autista del bus turistico che fa il giro del circuito per qualche euro, ma al secondo e un po' maldestro tentativo di sorpasso al proprio team mate ai box hanno deciso di calmare le acque differenziando di qualche giro i pit stop così da fare rientrare in pista i piloti ad un distanza che rendeva impossibile qualsiasi velleità di combattimento tra i due. Ergo. Fine dello show, ammesso che ce ne sia mai stato uno.
La Ferrari ha portato in Austria un nuovo fondo, forse con la consapevolezza che proprio dal fondo doveva partire. Restando ancora in attesa di vedere questa rivoluzionaria, innovativa e sicuramente foriera di plurime vittorie sua maestà : la nuova sospensione posteriore il team di Maranello si è accontentato di questo podio e del quarto posto che almeno hanno riportato il team al secondo posto nella classifica costruttori. Se così non sarà, e cioè se la sospensione non sarà “magica” ,e vedrete che non lo sarà, si comincerà a pensare al 2026 e sei i rumors da paddock sono veri magari anche al 2027..2028..e 2029.
Fa niente l’importante è che la nuova Barca Ferrari vada forte e vinca regate.
Perché si sa il core business della Ferrari sono scafi, velieri, alberi,vele, bompressi tangoni, timoni e gennaker.
E chiaramente gomene.
Gomene da cazzare.
Ah…Come cazzano le gomene in Ferrari nessuno.
Verrebbe da dire cazzari nati….
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