Abu Dhabi dove tutto è finto.
Cala il sole sul regno della sabbia del petrolio delle perle e degli eccessi .e poi scende la notte sul Gp di Abu dhabi e su un mondiale che nulla aveva più da dire. Un campionato che aveva già dato il meglio e il peggio di se purtroppo non in egual misura.
Nel paese delle opere fittizie e delle costruzioni artificiali come la Palm Jumeirah (che consta di 3 isole create dal nulla con la sabbia del deserto ) anche l’ambiente in pista era cosi finto che anche il gp si è adeguato e alla fine i 3 “moschettieri” che tanto si sono sportivamente odiati erano ipocritamente uno sottobraccio all’altro a pennellare l’asfalto di fumosi donuts come li chiamano oltre oceano. Ma lo sapete ame piace andare un po’ contro corrente e come ho già scritto e detto non mi mancherà Alonso, forse i suoi team radio si, ma lui no. Come non mi mancherà kimi e a tal proposito mi sarebbe piaciuto da matti sentire L’Enzo pensiero a proposito del fatto che kimi preferisse arrivare quarto in classifica e non terzo per non doversi scomodare a prendere un aereo per recarsi a ritirare il premio. Dio ce ne scampi di piloti cosi! Era ora mi verrebbe da dire. Un addio che si sarebbe dovuto consumare già almeno un anno fa. E a chi sostiene il contrario ripeto che nella miglior stagione ,dopo quella del mondiale, di kimi in Ferrari e nella peggior stagione di Vettel dell’intera carriera il tedesco ha staccato il finlandese di 69 punti. Sessantanove. E non mi addentro nel gioco di squadra. Quindi finalmente è finito un mondiale che definire dopato è ancora poco. Forse sarebbe più appropriato chiamarlo drogato…e infatti di buchi si parla. Le vicende tecniche le conosciamo tutti ed è ormai inutile , tediante riaffrontare temi che abbiamo sviscerato nell ‘arco della stagione. Forse è meglio dimenticare tutto e dare uno sguardo al futuro. Ma anche qua comincia il disgusto perché le premesse tecnico-politiche che stanno dettando le direttive della stagione 2019 sono peggio di quelle della stagione appena conclusa. Roba da far rimpiangere Ecclestone. Del Gp non parlo proprio perché è più finto del glamur che l’ha circondato . alla fine di quello che era iniziato come un mondiale combattuto , alla pari, senza furbate e trucchi nulla è rimasto . infranto come un cristallo di boemia sotto i colpi della prepotenza politica facilitata dalla mancanza , da un certo momento in poi, di avversari più politici che sportivi. Insomma roba che non c’entra con lo sport. Con questo sport. Con il mio sport. Con la mia F1. Diciamo che il disgusto mi accomuna molto a quello provato da Emiliano nell’ultimo post.Quindi per dirla alla Ettore Pretolini: "Se lo spettacolo vi è piaciuto, uscendo ditelo anche agli altri; se non vi è piaciuto, stateve zitti, perché non è giusto che la fregatura l'avete presa soltanto voi"
E lo spettacolo finale con un finto tributo di tutto il paddock ad un pilota che se ne va dalla F1 perché non trova un team che lo voglia, perché questa è la cruda realtà dei fatti checche se ne dica, è il giusto epilogo a quanto visto durante l’anno.
E lo sguardo di Vettel che ha tanti difetti magari fa anche errori ma è un uomo vero ha raccontato più cose di quanto mille parole e racconti hanno ipocritamente fatto.
Guardavo l’imbarazzo di Vettel alle parole false di hamilton intervistato dal re della balla e della falsità ,tal Coultard e leggevo nel suo pensiero le siffatte parole…
«Venite pure avanti piloti sgangherati, inutili cantori di Gp sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza, avrete soldi e gloria ma non avete scorza; godetevi il successo, godete finché dura, ché il pubblico è ammaestrato, e non vi fa paura…»
Cirano
All’anno prossimo
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