
Il campione e il bambino.
Budapest. “Smettila di fare il bambino”! Queste sono le parole con le quali Lambiase, l’ingegnere col quale Max ha condiviso vittorie, mondiale e records, ha apostrofato il pilota olandese che da molti giri ormai stava apertamente criticando il lavoro del suo team e le qualità della sua macchina. Evidentemente al Box Red Bull non hanno gradito le critiche, eccessive, provenienti da un pilota al quale negli ultimi anni hanno fornito un missile come vettura e strategie perfette a corredo. Un’insieme sinergico che ha prodotto 5 mondiali( 3 piloti e 2 costruttori) che probabilmente diventeranno 6 e una sequela ancora aperta e infinita di record.
Probabilmente le dichiarazioni del buon Max , elargite negli anni di dominio così straripante da indurre alla noia lo spettatore, di voler avere delle gare e dei campionati più combattuti ed incerti erano solo di facciata. Alla prima parvenza di un mondiale più ravvicinato nelle prestazioni e alla prima sensazione di non avere tra le mani un missile travestito da F1 le convinzioni , spavalde, di volere avere degli avversari “veri” si è trasformata in frustrazione e paura. Frustrazione perché il campione del mondo si rende conto che il suo talento ormai da solo non basta più per vincere le gare, perché qualcuno ,al momento, disponibile di una macchina più veloce. Paura perché adesso la certezza del quarto mondiale di fila non è più salda come lo era solo un paio di mesi fa. E quindi il buon Max si trova ad affrontare una situazione nuova nella sua carriera. Nuova, inaspettata e chiaramente stressante. E appena queste condizioni emergono con loro riaffiora anche il primo Verstappen visto in F1. Arrogante, aggressivo al limite ( e anche oltre) della scorrettezza , nervoso e per niente magnanime nei confronti del suo team. Questo Max l’abbiamo già visto a inizio carriera ma quello era , anche anagraficamente, un bambino. Probabilmente Lambiase l’ha rivisto e soprattutto risentito tale domenica, e forte di una personalità fuori da comune e di una serie notevole di vittorie, ha pensato bene di rimettere il tricampione “al suo posto” Che sia un segno di abbandono? Vedremo.
Andando oltre la RB e Verstappen il GP di Ungheria ha visto il dominio della McLaren e la conferma che la Mercedes è tornata terza forza e di conseguente la Ferrari è la quarta. Insomma chi sale e chi scende ( purtroppo per i ferraristi) . Due parole sulla McLaren. Probabilmente il team di Working sta vivendo la stessa situazione del team Red Bull ma a condizioni tecnico -emotive opposte. Nessuno si aspettava ad inizio stagione di vedere una McLaren così dominante dopo 13 gare. Evidentemente nemmeno loro. E infatti la gestione della gara di domenica ha fatto emergere in modo palese l’inesperienza nella gestione di due piloti in gara per la vittoria, e non per dei piazzamenti. La gestione di domenica è stata abbastanza tragicomica e credo che in McLaren dovranno affrontare subito il problema relativo al pilota su cui puntare per poter strappare il numero uno al pilota olandese. Perché adesso le condizioni tecniche nper provare a vincere il campionato ci sono. O meglio ci sarebbero se la gestione fosse perfetta da qua alla fine. Quella del pilota su cui puntare sarà la scelta più dolce-amara delle scelte ma va fatta per evitare di arrivare a fine campionato mordendosi le mani per un mondiale gettato alle ortiche per una manciata di punti. Va fatta già dal prossimo GP prima che sia troppo tardi. Ammesso che non lo sia già visti i punti già sprecati sino ad oggi. Due righe anche sulla Ferrari. Leclerc con un quarto posto ha messo una piccola toppa ad un buco enorme. Siamo tornati alla fase in cui si và piano e non si sa perché o ,come domenica per almeno 15 giri, si va fortissimo e non si sa perché. E in F1 uno la cosa peggiore è il “non sapere perché” si producono determinate prestazioni. Sia nel bene che nel male.
Perché quando succede questo poi si sentono frasi del tipo”dobbiamo capire”.... Frasi che non vogliamo sentire più.
Adesso tutti a spa poi sosta di un mese. Ci sarà da lavorare, anche se ufficialmente non si può.
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