
Monza. Correva l’anno 781 d.c. ( curioso che la somma faccia…16) quando in una domenica ( curioso anche questo) di Pasqua Carlo Magno venne incoronato Re d’Italia. Esattamente 1243 anni dopo un altro personaggio di idioma francofono viene di nuovo eletto Re d’Italia. Non dal Papa certo ma da almeno 200.000 tifosi in “loco” e altri milioni davanti alla TV.
Una delle regole non scritte dello sport recita:” non sempre vince il più forte. A volte vince semplicemente il più bravo”. Mai situazione si è sposata meglio ad un evento sportivo quanto al GP di Monza di ieri. Era palese al mondo che i più forti fossero il duo papaya ma è stato altrettanto palese che il più bravo, e di molto, fosse stato invece Leclerc. E con lui, in questo caso va detto, anche il muretto Ferrari capace di pensare e poi proporre al monegasco l’idea di un’impresa che in McLaren ritenevano impossibile. Arrivare alla fine del GP con una sola sosta. Ma andiamo per ordine. Al via la griglia “che conta” era la seguente: Norris, Piastri, Russel, Leclerc, Sainz, Hamilton, Verstappen,Perez . Per Norris un’occasione più unica che rara di riavvicinare max nella corsa al mondiale. Però lo scoglio principale era sempre lo stesso. Il suo tallone d’Achille. La partenza. E purtroppo per lui ieri Norris è partito bene. Molto bene. Talmente bene d’aver pensato:”il più è fatto, sono primo alla prima curva adesso andiamo a vincere a fare doppietta”. Il problema è stato che invece il suo compagno di squadra aveva altri programmi per il GP e alla seconda curva li ha mostrati al suo team mate sottoforma di un sorpasso bello quanto inaspettato e soprattutto pericoloso. Norris a quel punto per evitare il contatto ha dovuto alzare il piede tanto da essere passato anche da Leclerc. Diciamo che il 40% della vittoria di Charles sta in questa manovra di Piastri. L'altro 60 sarà tutta farina del suo sacco quando d’accordo col box decide di passare al piano “C”. C come “ci proviamo “ trasformato dalla splendida e setosa guida di Leclerc in “ci riusciamo “. Tutto il resto è racchiuso negli ultimi 10 spasmodici giri in cui uno scatenato Piastri tentava una furiosa rimonta che il capolavoro del numero 16 ha reso vana. Gli ultimi 3 giri poi quando l’impresa da impossibile si stava trasformando in possibile e poi in probabile per assurgere a trionfo ogni curva ogni rettilineo era sottolineato da immensi boati del pubblico ferrarista che spingeva il suo eroe verso l’epilogo vittorioso. Un metro dopo il traguardo poi tutta l’ansia e l’attesa si sono trasformate in un grido liberatorio che ha percorso tutta la penisola dalle alpi alla Sicilia.
Come nel 2019 Leclerc riassapora così il gusto della vittoria e l’abbraccio di Monza.
Ora la domanda che sorge è un’altra. Saranno stati i più bravi o con gli ultimi aggiornamenti sono diventati i più forti?
Onestamente io credo che sia il primo caso, cioè i più bravi. Adesso ci saranno altre gare per farmi cambiare idea.
Vedremo. Per il momento godiamoci il trionfo di Re Charles.
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Commenti
Ancora non ci credo,ci hanno azzeccato ad una strategia che sembrava PURA FOLLIA! Ma secondo me in questa F1 ci vuole anche questa PURA FOLLIA se non hai la macchina più performante,tanto del resto cosa hai da perdere? Ed eccoci ad una vittoria che entra di sicuro nella storia per la Ferrari e ovviamente in particolare per Carletto! GRANDISSIMO,SPETTACOLO PURO