
Max nel nome di Senna
San Paolo. Per chi come me che , “quando tra i capelli un po' di grigio li colora” per dirla alla Ranieri, ha avuto la fortuna di veder correre Ayrton ( e io sono nell’1% al mondo che non amava il pilota brasiliano) i primi giri di ieri non potevano che riportare alla mente il GP di Donington 1993. Il primo giro , sempre sul bagnato, nel quale Ayrton superò 5 piloti tra i quali Schumacher, Mansell, e Prost e che ormai è un’icona della storia del motorsport come il duello Arnoux -Gilles del ‘79 a Dijon.
E per chiudere il cerchio io non sono assolutamente tra quelli che amano, come per Senna, il pilota olandese. Questo non vuole dire non essere consapevole di avere a che fare con fenomeni che nascono una volta ogni 30 anni nello sport. E ieri si è visto. Certo in questi casi la fortuna spesso da una grande mano, citando Norris, ma caro Lando per agevolare la fortuna bisogna essere lì e tu non c’eri anche per i tuoi errori. Quindi giusto così. E mondiale praticamente chiuso. Come sembrerebbe chiuso anche quello costruttori visto come si è comportata la Ferrari, e i suoi piloti, sull’asfalto brasiliano. A proposito dell’asfalto credo che il buon Staffelli dovrebbe fare un salto a San Paolo per dare il tapiro d’oro a chi ha eseguito i lavori di riasfaltatura del tracciato perché alla fine dell’opera la pista era molto peggio di prima. Ma alla FIA questo interessa il giusto. Per loro l’importante è che i piloti non si spingano oltre la parola “stupidino” nelle interviste o nei team radio pena ammenda e bacchetta sulle dita. Insomma come sempre accade quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. E quando la pista si fa bagnata i campioni cominciano a guidare. Una citazione va poi all’Alpine che ha saputo ottimizzare al meglio il weekend mettendo due macchine sul podio e accumulando più punti ieri che negli altri GP della stagione. Difficile dare un giudizio alla Ferrari perché non andava sull’asciutto e non andava sul bagnato. Leclerc ha fatto quello che ha potuto con un podio nella sprint e un quarto posto nel diluvio della domenica. Voto in pagella 7. Sainz invece ha sul casco i voti delle due gare. 5 e 5 viste le due messe a muro. Da questo quadro emerge un GP che oltre ad una gara è un ossimoro: caotica chiarezza. Infatti dal caos della gara emerge la chiarezza su chi vincerà i due mondiali.
Purtroppo in entrambe le classifiche non ci sarà la Ferrari o un suo pilota a comandare alla fine. Questo salvo miracoli e cose estremamente imprevedibili al momento.
Niente ci consoliamo sapendo che comunque la scuderia finirà la stagione con un’ottima base per la vettura del 2025.
Insomma sarà per l’anno prossimo… è la 17 esima volta che lo diciamo.. .
Aggiungi commento
Commenti