
Leclerc il Gabibbo e Babbo Natale.
Abu Dabhi
Sul circuito della capitale degli Emirati Arabi Uniti si è chiusa la stagione 2024 di F1. La 74° della sua storia iniziata nel lontano 1950 in Inghilterra. Il circus è arrivato in questo angolo del mondo con il titolo più importante già assegnato, Max Verstappen ha vinto il suo quarto mondiale, e quello costruttori da assegnare. In gara c’erano la McLaren e la Ferrari, con il team Inglese nettamente favorito dai 21 punti di vantaggio e dalle caratteristiche del circuito. Se si aggiunge poi che causa penalità varie Leclerc è dovuto partire dall’ultima fila il gioco era già praticamente fatto al sabato sera. E il team papaya ha vinto, non senza patemi legati all’incidente alla prima curva che ha coinvolto Piastri e Verstappen, ma ha vinto. Lo ha fatto grazie ad un Norris talmente perfetto da rendere la lotta persino noiosa. E anche il GP lo è stato. Tolta la caotica partenza e le rimonte di Leclerc e Hamilton c’è poco da dire. E infatti non dirò altro che non sia l’ordine d’arrivo. Norris, Sainz, Leclerc, Hamilton ,Russel, Verstappen , Gasly e via via tutti gli altri.
Una volta tagliato il traguardo poi scene di commozione tra addi, saluti e nuovi arrivi. Baci abbracci e lacrime per tutti. Hamilton che lascia la Mercedes per approdare dopo 12 anni in Ferrari. Sainz che lascia la Ferrari per la Williams e poi una serie di piloti che lascerà o la F1 o il proprio team. E sono molti visto che nel 2025 saranno 8 su 10 i team ad aver cambiato almeno un pilota. Insomma scene da ultimo giorno di scuola quando tutti, o quasi, sono promossi.
Ma in questo contesto ad attirare la mia attenzione sono stati i due volti che dentro il team di Maranello comunicavano due stati d’animo completamente opposti. Il primo era lo sguardo triste e deluso di Leclerc che dopo aver fatto una delle migliori gare della sua carriera, realizzando una rimonta che resterà nella storia della F1 con 11 sorpassi nel primo giro, era abbattuto e vuoto per non aver vinto il titolo costruttori. E lo so è pure sentito nel team radio. L’altro era quello sorridente di Vasseur con la consueta e , a parer mio, immotivata ilarità che spesso ci regala il corpulento di rosso vestito team principal Ferrari. Ilarità e corposità che a volte mi ricordano quelle del Gabibbo. Il francese non azzardava un..” mea besugo” ma elargiva sorrisi ed abbracci a tutti. A partire da chi, grazie ad un'ala che la FIA ha definito irregolare ma legittima ( ossimoro che puzza di fregatura) gli aveva appena “sottratto” il titolo costruttori. Mi piacerebbe tanto, ma proprio tanto sapere cosa gli avrebbe detto il Drake vedendo quelle immagini al suo rientro a Maranello. Ma così è la F1 di oggi. La vittoria ormai è ridotta ad accessorio di un abito confezionato solo per mostrare al mondo i suoi remunerativi brand che contribuiscono a generare un giro d’affari che non ha mai avuto eguali nella storia di questo sport. Ammesso che di sport si stia ancora parlando. E a proposito di soldi e business ora la F1 va in vacanza e noi ci butteremo nelle braccia di un altro “Gabibbo” stavolta anche con barba bianca e folta ma altrettanto corpulento e altrettanto immotivatamente ilare Ohohohoh. Verrebbe da dire.
E al grido di Merry Christmas ci faremo spillare una quantità inenarrabile di soldi avendone in cambio una serie infinita di oggetti inutili di cui potremmo fare tranquillamente a meno e degli esami del sangue più ricchi di colesterolo e trigliceridi.
E tutto questo per commemorare la nascita di un bambino palestinese avventura 2024 anni fa, dimenticandoci COLPEVOLMENTE ,di tutti gli altri bambini palestinesi che ogni giorno sono trucidati da qualche mese a questa parte. Cicli e ricicli storici.
Ma “così va il mondo", diceva Totò.
Chiudo porgendo a chi in questi mesi ha avuto la forza e la, inspiegabile, costanza di leggere quello che le mie dita e le mie emozioni hanno buttato in files con cadenza più o meno quindicinale i miei più sentiti ringraziamenti e saluti.
Per chi vorrà ci i rivediamo a febbraio.
Buon 2025 a tutti!
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